LA RIVOLUZIONE STAGE 5

Le norme sulle emissioni dei motori diesel hanno portato, nell’ultimo decennio, ad una ridefinizione della gamma di offerta dei trattori AC, per un totale di, circa, 35 modelli base, declinabili in varie motorizzazioni e configurazioni. Il gran totale delle versioni, si aggira su più di 85 trattori diversi che si differenziano per potenza, ruote sterzanti o telaio articolato, trasmissione meccanica od idrostatica, guida monodirezionale o reversibile, assetto standard o ribassato, con ruote isodiametriche o con le posteriori maggiorate per le configurazioni a “frutteto”. Quella di Antonio Carraro è, a tutti gli effetti, una produzione sartoriale di trattori taylor-made (e made in Italy) destinata al mercato Europa, ma anche a molti altri mercati del mondo, come quello statunitense, dove vigono regole sulle emissioni diverse.
L’ultima “corsa” per l’adeguamento alle norme sulle emissioni dei motori diesel Stage 5, ha comportato ingenti investimenti economici sia per quanto riguarda la selezione dei motori stessi, sia per l’ingegnerizzazione e il collocamento dei nuovi propulsori, nel tentativo di alterare il meno possibile gli ingombri dei nuovi trattori compatti “emissionati”. 

Le sigle 3800, 4800, fino all’ultima 8900, che contraddistinguono ogni modello, indicano il motore adottato per trattori anche molto diversi tra loro, destinati a target di clienti altrettanto diversi.